Suv di medie dimensioni dalle linee tese e classiche, la Volkswagen Tiguan è di qualche centimetro più lunga, bassa e larga del modello con lo stesso nome che ha sostituito. L’abitacolo è molto ben rifinito ma non particolarmente innovativo, se si eccettua il cruscotto interamente digitale Active Info Display, di serie con gli allestimenti più ricchi. L’auto è comoda per cinque (il posto guida è, però, un po’ “da furgone”) e dispone del divano scorrevole; portandolo in avanti, si aumenta la già notevole capienza del bagagliaio (creando, però, un “buco” nel pianale dove rischiano di finire i piccoli oggetti). Tutti i motori sono turbo e a iniezione diretta, a benzina e a gasolio, con potenze da 116 a 239 cavalli; possono essere abbinati alla trazione anteriore o a quella integrale 4Motion, nonché al cambio manuale o robotizzato a doppia frizione DSG (fluido e rapido: comodo in tutte le situazioni). Lo sterzo è preciso, la tenuta di strada elevata, la guida facile e piacevole. Le versioni a quattro ruote motrici dispongono di diverse modalità di guida, selezionabili tramite un pomello posto sul tunnel centrale; così facendo, la meccanica risponde in maniera ottimizzata per la guida su asfalto, in fuori strada (fondi sterrati o rocciosi) o in condizioni di bassa aderenza (neve e ghiaccio). Chi intende portare spesso la Volkswagen Tiguan lontano dalle strade asfaltate può scegliere il pacchetto Offroad, che include un paraurti anteriore senza spoiler (riduce il rischio di “incastrarsi” nel terreno) e una protezione inferiore per il motore.